Predilige gli uomini rispetto alle donne e interessa fino al 40 per cento delle persone, con un’incidenza massima nella fascia di età tra i 40 e 50 anni. Stiamo parlando della sciatica o lombosciatalgia, il ben noto e temuto dolore che si irradia lungo il nervo sciatico.
Quando si parla di lombosciatalgia ci si riferisce all’infiammazione a carico del nervo sciatico dovuta alla sua compressione.
Il nervo sciatico (o ischiatico) è il nervo più lungo e con il calibro più grande del nostro corpo. Ha origine nella bassa schiena, in sede lombare, scorre tra vertebre, pelvi e bacino, quindi prosegue nel gluteo fino a raggiungere il piede. Controlla sia il funzionamento dei muscoli della parte posteriore della coscia e della gamba e di alcuni muscoli del piede, sia la sensibilità cutanea delle parti che innerva.
La sciatalgia si presenta con sintomi caratteristici, per cui in genere si riconosce con facilità. Tipica è la sensazione dolorosa che parte dalla zona lombare della schiena e scende lungo il gluteo e la parte posteriore e/o laterale della coscia e della gamba, verso il calcagno, fino al piede. Di solito riguarda un solo lato del corpo e ha un’intensità variabile. Inoltre può interessare tutto il decorso del nervo sciatico o solo un tratto.
Talvolta possono essere presenti anche altri disturbi come formicolio, intorpidimento, debolezza e difficoltà a controllare il movimento di uno o più dita del piede.
La diagnosi viene posta dal medico dopo la raccolta completa e accurata delle informazioni sui sintomi e il modo in cui si manifestano, sulla storia clinica e sulle condizioni generali di salute, e a seguito di una visita, durante la quale il medico può fare eseguire al paziente alcuni movimenti specifici per valutare le caratteristiche e il grado del dolore provocato, per esempio camminare sulle punte dei piedi o sui talloni, o alzarsi da una posizione accovacciata.
Una manovra spesso utilizzata in fase di diagnosi è il test di sollevamento della gamba tesa, che consiste nell'alzare una gamba per volta, partendo dalla posizione supina, mantenendo l'altra distesa a terra.
Se la diagnosi di lombosciatalgia è in genere immediata, può invece risultare più complicato risalire alla causa che l’ha determinata.
Sono numerosi i fattori che possono favorire la comparsa di lombosciatalgia. Ecco i principali:
Ernia del disco
La causa più frequente di lombosciatalgia è l’irritazione o la compressione di una radice nervosa (la parte iniziale di un nervo che parte dal midollo spinale) dovuta alla presenza di una protrusione o di un’ernia discale localizzata nella parte inferiore della colonna vertebrale. La protrusione consiste nella deformazione dello strato più esterno di un disco intervertebrale della colonna, che risulta schiacciato e fuori asse rispetto agli altri dischi intervertebrali sani. L’ernia del disco è dovuta invece alla fuoriuscita dalla sua sede naturale del nucleo polposo contenuto nel disco intervertebrale, il quale comprime la radice dei nervi.
Problemi di postura
Sedentarietà, movimenti dannosi per la colonna vertebrale e posture scorrette mantenute a lungo, come quelle assunte da alcune categorie di lavoratori (muratori, camionisti, dentisti, ecc.), possono anch’esse favorire la compressione del nervo sciatico.
Per quanto riguarda la sedentarietà, avere uno stile di vita poco attivo può portare alla perdita di flessibilità e tonicità dei muscoli dell'addome e della zona lombare, che a sua volta favorisce lo sviluppo della sciatica.
Per quanto concerne invece i motivi professionali, ad aumentare il rischio di sciatica sono, oltre che una cattiva postura, anche movimenti frequenti di torsione e di piegamento della schiena, il sollevamento di carichi pesanti, il mantenimento per lunghi periodi di tempo ogni giorno della posizione eretta, oltre che di quella seduta.
Stenosi lombare
In alcuni casi la sciatica può essere conseguenza della cosiddetta stenosi lombare, ovvero di un restringimento del canale vertebrale, in genere dovuta ad alterazioni delle vertebre legate all’artrosi, a microtraumi ripetuti o a una scoliosi grave. In caso di stenosi lombare spesso il dolore interessa entrambi i lati, soprattutto sul lato esterno delle cosce. Nelle forme più gravi si manifesta la cosiddetta claudicatio spinale: dopo aver percorso a piedi una breve distanza il paziente non riesce più ad andare avanti ed è costretto a fermarsi a causa di dolore e impaccio motorio che si estendono in genere a entrambi gli arti inferiori.
Spondilolistesi
Un'altra malattia della colonna vertebrale che può essere accompagnata dal dolore tipico della sciatica è la spondilolistesi. Questa condizione è caratterizzata da un lento e progressivo spostamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante. Le vertebre maggiormente colpite da questa condizione sono quelle lombari inferiori, soprattutto la quarta e la quinta lombare e la prima vertebra sacrale. Sono tipici i dolori molto forti alla schiena quando si cambia posizione. Inoltre il dolore si irradia quasi sempre alle gambe a causa della compressione delle radici nervose.
Sindrome del piriforme
Talvolta la sciatalgia può avere un’origine muscolare, come accade nella sindrome del piriforme. Il nervo sciatico scorre tra le fibre di questo piccolo muscolo situato nella regione del gluteo. A causa di contratture prolungate del piriforme, il nervo sciatico può infiammarsi o rimanere compresso.
Altre cause E FATTORI DI RISCHIO
Tra i fattori di rischio che possono contribuire allo sviluppo della lombosciatalgia rientrano il sovrappeso e l'obesità, in quanto il peso in eccesso aumenta la pressione e la tensione sui muscoli della schiena, che devono compensarlo, e sulla colonna vertebrale.
Le donne in gravidanza possono talvolta soffrire di sciatalgia proprio per via dell’aumento di peso, ma anche per i fisiologici cambiamenti posturali e a causa della pressione esercitata dal feto sul nervo sciatico. Raramente la sciatalgia può essere causata da un’iniezione nelle natiche eseguita in maniera non corretta.
Anche il fumo è un fattore di rischio, in quanto la nicotina può danneggiare le ossa, i dischi vertebrali e i tessuti dei nervi spinali.
Inoltre, diversi disturbi delle ossa e delle articolazioni, per esempio l'osteoartrosi, e malattie come il diabete possono rendere i soggetti che ne soffrono più a rischio di lombosciatalgia, come anche l'avanzare dell'età, che comporta cambiamenti fisiologici della colonna, per esempio la riduzione della flessibilità dei dischi vertebrali.
Nella maggior parte dei casi, con opportune terapie, il dolore sciatico si risolve nell’arco di alcune settimane. Altre volte, però, può persistere nel tempo e diventare cronico o ripresentarsi a distanza di mesi o anni. Per evitare che ciò accada è fondamentale non limitarsi a risolvere la sintomatologia. Visto che il rischio di ricadute è alto, bisogna fare riferimento al medico curante per cercare di risalire alla causa della sciatalgia e agire su più fronti, senza accontentarsi di far passare il dolore acuto.
Nella maggior parte dei casi è sufficiente un trattamento conservativo, basato sul ricorso a farmaci e terapie fisiche e riabilitative.
Fase acuta
Nella fase iniziale può essere utile il riposo, prediligendo posizioni di distensione della colonna, per esempio, sdraiati con alcuni cuscini sotto ginocchia e gambe. In alcuni casi, può essere utile applicare alternativamente calore e freddo sulla zona dolente e fare qualche leggero esercizio di stretching. ll trattamento acuto mira ad alleviare il dolore il più rapidamente possibile e a ripristinare la normale mobilità.
Per alleviare il dolore legato al mal di schiena e agire sul processo infiammatorio si può ricorrere a farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) da assumere per bocca o sotto forma di creme, gel o cerotti medicati, antidolorifici, nonché miorilassanti in presenza di contratture. Esistono poi altri rimedi che il medico può prescrivere in chi ha dolore intenso e protratto e non risponde alle terapie convenzionali. Contro il dolore può essere d’aiuto anche l’applicazione di correnti a bassa intensità (Tens).
Fase subacuta
Passato il dolore iniziale, può giovare un programma fisioterapico per impedire il consolidarsi di posizioni scorrette acquisite con il dolore, riguadagnando quelle corrette. A questo scopo si può ricorrere a tecniche manuali diverse a seconda del singolo caso, a partire dal massaggio fino ad arrivare alla rieducazione posturale.
Anche l’esercizio fisico può essere molto utile, soprattutto in un’ottica di prevenzione delle ricadute. L’ideale è avviare un programma di attività fisica personalizzato, da praticare con regolarità, a seconda della gravità del singolo caso. Possono essere proposti diversi tipi di esercizi, da imparare inizialmente con l’aiuto di un fisioterapista, il cui scopo è mantenere sia la flessibilità sia la stabilità della colonna vertebrale, attraverso la distensione di alcuni muscoli e il rafforzamento di altri. La tonificazione dei muscoli lombari e addominali, in particolare, è molto importante per la stabilità della colonna vertebrale e, di conseguenza, per quella del bacino nei movimenti dinamici e in posizione statica.
Nel caso in cui il dolore sciatico sia legato alla sindrome del piriforme possono risultare utili esercizi di stretching e di rinforzo muscolare specifici per la parte posteriore dell’anca e il muscolo piriforme stesso.
Prevenzione
Non sempre si può prevenire la sciatica. È però possibile intervenire su alcuni dei fattori che la favoriscono e ridurre così il rischio di soffrirne. Alcuni interventi che possono essere attuati, e che hanno dimostrato una buona efficacia, sono legati principalmente, ma non solo, all'adozione di uno stile di vita corretto:
Il medico potrà fornire consigli e supporto per aiutare a aumentare l'efficacia di questi interventi di prevenzione secondo la modalità più adatta alle esigenze specifiche.
Quando si ha un episodio di sciatalgia è sempre bene consultare il proprio medico curante per una valutazione e per ricevere consigli sui comportamenti da adottare e sulla terapia.
Se si hanno frequenti ricadute, il medico può inoltre suggerire alcuni qualche ulteriore esame più specifico per individuare le cause della sciatalgia e inviare il paziente da uno specialista.
Talvolta, in base al sospetto clinico, possono essere richiesti test di laboratorio, soprattutto esami del sangue.
I risultati di questi esami specifici possono aiutare a individuare le cause del problema e quindi contribuire a stabilire il trattamento più indicato.
Esistono anche dei casi, per fortuna rari, in cui potrebbe essere necessario recarsi al Pronto soccorso o comunque prevedere un controllo specialistico urgente, come per esempio quando:
La sciatica ha sintomi molto caratteristici: si presenta come un dolore che si irradia dalla zona lombare dilatandosi dal gluteo alla zona interna della coscia, a volte fino al calcagno; il dolore può inoltre essere accompagnato da formicolio e senso di intorpidimento dell'arto. Per avere conferma che i sintomi siano correlati alla sciatica, è opportuno rivolgersi al medico.
Tra le cause della sciatica si annoverano la compressione di un nervo dovuta alla presenza di un'ernia discale, l'abitudine a posture scorrette e alla sedentarietà, la stenosi lombare, la spondilolistesi o altri problemi di natura muscolare, come la sindrome del piriforme.
A seguito di una valutazione medica, il dolore alla sciatica sarà trattato a seconda della gravità e delle cause del disturbo, attraverso specifico trattamento farmacologico e/o fisioterapico. Nei casi più gravi, però, il medico può valutare un eventuale trattamento chirurgico.
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