Di norma, quando il dolore è circoscritto a una zona del corpo di dimensioni limitate, come appunto il collo o la parte bassa della schiena, i rimedi topici, come per esempio gel, creme o cerotti medicati, sono preferibili rispetto a quelli sistemici in quanto meglio tollerati e semplici da usare.
Un'alternativa non farmacologica, ma comunque efficace nel contrastare i sintomi dolorosi e le contratture muscolari a livello lombare e cervicale è la "terapia termica", che consiste nell'applicazione di impacchi freddi (quando prevale l'infiammazione acuta) o caldi (quando prevale la contrattura), eventualmente alternandoli più volte durante il giorno.
Se, nel corso del tempo, l'iperlordosi dovesse peggiorare, lo specialista ortopedico può suggerire il ricorso a ulteriori rimedi o interventi finalizzati a compensare o correggere la deformità spinale. In particolare, possono essere utili:
- esercizi di rafforzamento e stretching focalizzati sulla muscolatura della schiena, dell'addome, dei glutei e dell'area del bacino (per l'iperlordosi lombare) oppure delle spalle e del collo (per l'iperlordosi cervicale), da effettuare con il supporto di un fisioterapista esperto; questo approccio non modifica il grado di curvatura lombare o cervicale, ma è utile per ridurre il dolore e la rigidità a livello della schiena e del collo e per migliorare l'atteggiamento posturale complessivo
- "busto" o tutore, in grado di prevenire l'ulteriore aumento di curvatura della colonna vertebrale; il tipo di tutore, il numero di ore durante le quali deve essere indossato ogni giorno e la durata complessiva della terapia saranno indicati dallo specialista ortopedico caso per caso
- intervento chirurgico di correzione della deformità spinale, è un intervento da riservare ai casi più complessi, per cui il medico specialista deve valutare il rapporto rischio/beneficio
Diversamente dalla scoliosi, l'iperlordosi lombare o cervicale non dipendono dalla presenza di disallineamenti a livello dell'anca o da una diversa lunghezza delle gambe. Quindi, di norma, non è necessario né utile prevedere l'impiego di plantari anatomici correttivi all'interno delle calzature. A questo proposito, l'unico aspetto importante da considerare riguarda l'uso di scarpe comode e con tacchi di 2-3 cm, che aiutano a mantenere una postura fisiologica quando si è in piedi o si cammina.