Il dolore all'avambraccio è un problema di salute piuttosto comune che può interferire significativamente con le attività quotidiane.
Alla base del dolore all’avambraccio possono esserci una lesione, una patologia o traumi che coinvolgono le strutture muscoloscheletriche presenti in questa parte del corpo, come una tendinite o la sindrome del tunnel carpale. Non a caso, sia gli sportivi che usano molto le braccia, sia i musicisti sono fra i pazienti che si ritrovano più spesso a fare i conti con questo problema. Ma non solo. Anche lo stress può comportare dolori in questa parte del corpo, che possono quindi essere il risultato della somatizzazione di un disagio psicologico. Una diagnosi corretta è importante per identificarne le cause, combattere il problema alla radice e mettere in atto rimedi adatti a prevenirne la ricomparsa.
Di per sé, in medicina, il dolore è considerato un sintomo. Quando colpisce l'avambraccio, spesso è associato a dolori in altre parti del corpo (come le spalle o la schiena); inoltre, possono manifestarsi anche intorpidimento, sensazione di formicolio, debolezza, rigidità e difficoltà funzionali che possono coinvolgere anche le mani, riducendo la forza della presa e rendendo difficoltosi movimenti come quelli necessari per afferrare gli oggetti fra pollice e indice.
Il fastidio può colpire la parte esterna del braccio e diventare particolarmente evidente con i movimenti di estensione del polso, oppure può essere localizzato nella porzione più interna dell'avambraccio (dal lato del radio) ed essere associato ai movimenti di flessione del polso.
In alcuni casi il dolore è scatenato dai movimenti del pollice, in altri la sensazione dolorosa parte dal polso e si irradia poi verso il gomito. Il grado di fastidio può diventare più intenso durante la notte e quando il dolore all'avambraccio si localizza in particolare a livello dell’articolazione del polso si possono associare anche sintomi come gonfiore, surriscaldamento della cute e rumore articolare.
Come accennato, il dolore all'avambraccio può avere sintomi e cause anche molto diversi fra di loro. Tralasciando i casi in cui si verifica una frattura, spesso si tratta di un problema causato da un movimento ripetitivo del braccio. Non a caso alcuni tipi di occupazione aumentano il rischio di ritrovarsi alle prese con questo disturbo: lavori che richiedono di trascorre la maggior parte del tempo a sollevare o spostare pesi con una o entrambe le mani, oppure mansioni che costringono a passare molte ore al computer; a rischio sono anche i musicisti e gli atleti professionisti che praticano discipline come il tennis e il golf.
Il dolore può colpire sia quando si inizia a svolgere una nuova mansione che prevede movimenti rapidi di polso, mano e dita cui non si era abituati, sia quando si ritorna al lavoro abituale dopo una lunga pausa che ha disabituato l'avambraccioa questi movimenti ripetitivi. In entrambi i casi si possono scatenare vere e proprie patologie. Fra le più frequenti sono incluse:
Inoltre, il dolore all'avambraccio può essere causato da patologie di natura reumatica, come l'artrosi, l'artrite e il crampo dello scrivano (che può comportare tremori, spasmi e dolore all'avambraccio).
Infine, fra i possibili fattori di rischio del dolore all'avambraccio sono incluse diverse altre sindromi dolorose: dolore alle spalle, mal di schiena nella zona lombare, dolore cronico diffuso.
Anche lo stress e la tendenza a somatizzare i disturbi della sfera psicologica sono fattori di rischio per questo tipo di disturbo. Infatti, lo stress può modificare il modo in cui si esegue il lavoro, aumentando il carico sulle strutture dell'avambraccio, e facilitare gli affaticamenti muscolari. Non solo, lo stress può prolungare il periodo in cui i muscoli dell'avambraccio sono in tensione, riducendo invece il periodo di riposo. Infine, può influenzare la percezione del dolore, che può risultare più intenso.
Infine, quando non è associato a nessuna patologia a carico di muscoli, tendini, legamenti o articolazioni il dolore all'avambraccio viene classificato come “non specifico”. Le teorie sull'origine di questo tipo di dolore non mancano: per esempio, si pensa che anche in questo caso possa entrare in gioco la compressione di un nervo, oppure che il dolore possa essere scatenato dall'accumulo di più danni nei tessuti da cui origina il fastidio (un muscolo o un legamento). Di fatto, però, le sue cause non sono note.
Per una diagnosi corretta del dolore all'avambraccio è importante osservarne le caratteristiche. Il medico cercherà di identificare la causa del problema in base alla presenza di sintomi e segni specifici.
In particolare, il medico potrbbe ricondurre il dolore a un'epicondilite laterale quando rileverà un fastidio localizzatonella parte laterale del braccio che si manifesta con i movimenti di estensione del polso, mentre potrebbe diagnosticare un'epicondilite mediale quando rileverà un dolore nella parte interna del braccio che si manifesta con i movimentidi flessione del polso.
Un fastidio localizzato alla base del pollice ed evocato dai movimenti di quest'ultimo potrebbe fare propendere per una diagnosi di tenosinovite di De Quervain. Infine, si potrebbe sospettare una sindrome del tunnel carpale ogni qualvolta si rileveranno dolore, intorpidimenti e formicolii (in particolare alle prime tre dita della mano) e difficoltà nell'utilizzare la mano. L'esecuzione di test specifici (test di Tinel e di Phalen) che prevedono, rispettivamente, la percussione o la compressione del nervo mediano (quello coinvolto nella sindrome del tunnel carpale) aiuta il medico a diagnosticare questo problema.
In genere non vengono prescritte analisi del sangue, mentre potrebbero essere necessari degli esami strumentali. Per esempio, l'analisi della funzionalità dei nervi può aiutare a diagnosticare la sindrome del tunnel carpale. Altre indagini più approfondite possono invece essere utili quando lo scopo è confermare la diagnosi di epicondiliteo escludere che alla base del dolore ci siano altre cause.
Per controllare il dolore che colpisce l'avambraccio è possibile che i medici prescrivano una terapia antinfiammatoria locale o sistemica.
La fisioterapia sembra utile per il recupero; è però ancora vivo il dibattito sull'opportunità di far precedere la riabilitazione guidata dal fisioterapista da un periodo di totale riposo in cui l'avambraccio non siano sottoposto ad alcuno sforzo.
In effetti, molto spesso il riposo è indicato come prima arma sia contro il dolore all'avambraccio associato a patologie specifiche, come l'epicondilite, sia contro il dolore non specifico. Al riposo viene in genere associato il ricorso a trattamenti con ghiaccio, da eseguire circa 3 volte al giorno.
Tuttavia, viene sempre più sottolineato come mantenersi attivi possa, in realtà, favorire il recupero e che l'uso di un tutore non sia sempre raccomandabile.
In presenza di una condizione medica specifica potrebbe essere necessaria una cura farmacologica o può essere indicato il ricorso alla chirurgia (utile, per esempio, per risolvere la sindrome del tunnel carpale e in alcuni casi di epicondilite).
Per quanto riguarda il dolore non specifico, per facilitare il recupero potrebbe risultare utile modificare la postazione lavorativa, scegliendo soluzioni più ergonomiche, e agire sulle possibili fonti di stress.
Postazioni lavorative maggiormente ergonomiche potrebbero rappresentare anche un'efficace arma di prevenzione.
Non solo, in alcuni casi evitare di mantenere a lungo la stessa posizione e prevedere turni di rotazione lavorativa che limitino almeno in parte l'esecuzione del movimento ripetitivo alla base del dolore o l'esposizione ad altri fattori di rischio (anche di natura psicologica) può aiutare a evitare l'insorgenza del problema.
Ma la prevenzione non si fa solo sul posto di lavoro, e quando il dolore è associato alla pratica di uno sport è bene rivolgersi a un allenatore che aiuti a capire quali siano le tecniche migliori per non sovraccaricare le strutture che possono essere colpite dal dolore.
Il dolore all'avambraccio può essere causato da numerosi fattori: tra i più frequenti si ricordano la ripetizione prolungata di un movimento del braccio (provocata da determinati sport o da determinati lavori) o da patologie di natura reumatica come l'artrosi o l'artrite.
Il dolore all'avambraccio può durare da poche ore a diversi mesi, in base alla causa scatenante.
Crioterapia, riposo e trattamenti fisioterapici sono i primi mezzi a disposizione per contrastare il dolore all'avanbraccio. Terapie più specifiche possono essere raccomandate dal medico in base alla causa scatenante.
In caso di dolore all'avambraccio si consiglia di tenere il braccio a riposo. Successivamente, il fisioterapista può prescrivere alcuni esercizi di allungamento, per riacquistare mobilità. Per prevenire il dolore all'avambraccio, invece, si consiglia un adeguato riscaldamento.
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