Il ginocchio è una delle articolazioni che più facilmente possono essere interessate da artrosi. Scopriamo perché, come riconoscere i sintomi e come porvi rimedio.
L’artrosi è la patologia reumatica più diffusa e una delle maggiori cause di invalidità; più frequente in età avanzata, non è però a esclusivo appannaggio degli anziani. Si tratta di un reumatismo degenerativo che può colpire qualsiasi articolazione, anche se più frequentemente coinvolge quelle della colonna vertebrale, dell’anca e del ginocchio.
Concentriamo l’attenzione proprio su quest’ultima, l’artrosi al ginocchio (scientificamente chiamata anche gonartrosi) che, come è facile intuire, può col tempo ostacolare seriamente la deambulazione e le normali attività quotidiane.
Quando salire scale, passeggiare, alzarsi e sedersi, scendere e salire dall’auto (o entrare e uscire dalla vasca da bagno) diventa una vera e propria impresa, può essere colpa della gonartrosi, malattia reumatica degenerativa che colpisce l’articolazione del ginocchio. Quest’ultima è una delle più grandi e complesse strutture articolari del corpo umano, così resistente da sostenere il peso corporeo, ma anche dotata di sufficiente mobilità per permetterci di camminare e correre. Prima di entrare nel merito della patologia, quindi, ricordiamo brevemente le caratteristiche anatomiche del ginocchio.
L’articolazione del ginocchio è formata dall’incontro di tre ossa:
Più correttamente, in realtà bisognerebbe suddividerla in due articolazioni, la femoro-rotulea e la femoro-tibiale. I tre capi ossei sono rivestiti dalla cartilagine articolare, un tessuto che ne permette l’agevole scorrimento, evitando attriti durante i movimenti. Tra femore e tibia è presenta una struttura fibrocartilaginea, il menisco (per la precisione sono due, uno mediale e uno laterale) che, oltre a proteggere le ossa dallo sfregamento tra loro, funge da “ammortizzatore” e assorbe gli urti. L’articolazione è circondata da una capsula fibrosa, la cui superficie interna è ricoperta dalla membrana sinoviale, che produce il liquido sinoviale. Quest’ultimo, oltre a nutrire la cartilagine, ha l’importante funzione di lubrificante articolare. Infine, una serie di legamenti (tra cui il legamento crociato anteriore e posteriore) garantiscono la stabilità dell’articolazione.
L’artrosi, a differenza di altre malattie reumatiche che sono infiammatorie (come l’artrite reumatoide), è una malattia degenerativa caratterizzata appunto dalla degenerazione progressiva della cartilagine articolare: quando questa si assottiglia e si frammenta, il naturale movimento dei capi articolari risulta impedito e si manifestano dolore e mobilità ridotta. Col tempo tutte le componenti dell’articolazione vengono coinvolte: per esempio l’osso subcondrale, (che si trova sotto la cartilagine) reagisce formando delle protuberanze ossee (chiamate osteofiti) che contribuiscono alla deformità dell’articolazione; inoltre, aumenta la formazione di liquido sinoviale, con possibile versamento articolare (cioè un accumulo anomalo di tale liquido), che finisce col provocare gonfiore, dolore e limitazione del movimento.
Sono diversi i fattori che contribuiscono ad alterare il naturale equilibrio dei tessuti articolari, con uno sbilanciamento a favore dei processi distruttivi e degenerativi rispetto a quelli costruttivi, favorendo così la comparsa dell’artrosi. Tra questi ricordiamo:
I sintomi della gonartrosi comprendono:
I sintomi non sono sempre proporzionali all’effettivo danno cartilagineo e sono spesso episodici, per cui possono intensificarsi periodicamente, per poi attenuarsi e quindi ripresentarsi in un secondo momento. Col tempo, in assenza di trattamenti, si può arrivare a una vera e propria disabilità.
La presenza di questa sintomatologia deve quindi spingere a rivolgersi al medico quanto prima. In genere per la diagnosi di artrosi al ginocchio sono sufficienti la visita e l’esame fisico, durante i quali il medico (di medicina generale o eventualmente lo specialista in ortopedia o reumatologia) raccoglie informazioni relative alla salute del paziente e valuta segni e sintomi descritti dalla persona.
In genere si ricorre a radiografie dell’articolazione che permettono di evidenziare alcune caratteristiche tipiche dell’artrosi, come:
Se è necessario valutare le condizioni dei tessuti molli circostanti, possono essere utili altri esami,
Se c’è un versamento articolare palpabile, si procede in genere all’aspirazione del liquido sinoviale e alla sua analisi per escludere la presenza di una malattia infiammatoria.
L’artrosi è una malattia degenerativa cronica, per la quale non esiste una cura definitiva, ma opzioni di trattamento che hanno lo scopo di contrastare la sintomatologia, mantenere la funzionalità articolare, ridurre la disabilità e rallentare la progressione della degenerazione.
Per ridurre il dolore dell’artrosi al ginocchio, possono essere impiegati diversi farmaci, in genere analgesici e antinfiammatori, per via topica o sistemica.
La scelta del tipo di farmaco, del dosaggio e delle modalità di assunzione va fatta dal medico sulla base del grado di dolore e delle caratteristiche del paziente stesso (in alcuni soggetti certi medicinali sono controindicati e altri possono non avere effetto).
Esistono, inoltre, prodotti (in genere integratori) da prendere per bocca, che contengono condroprotettori, cioè sostanze che dovrebbero proteggere l’articolazione dalla degenerazione, ritardandola. Il loro uso contro la gonartrosi può essere preso in considerazione sotto la supervisione del medico (possono avere un effetto benefico sui sintomi), anche se i pareri scientifici sono discordanti.
Oltre ai farmaci, per alleviare il dolore articolare e l’eventuale gonfiore possono essere utili, a seconda dei casi, sia impacchi caldi (per esempio con asciugamani tiepidi) sia impacchi freddi (per esempio con la borsa del ghiaccio): in genere è meglio chiedere consiglio al medico su quale possa fare al caso proprio e in quale momento. In alcuni pazienti con artrosi al ginocchio può aiutare il controllo del dolore a breve termine anche il ricorso alla stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS). Inoltre, l’uso di inserti specifici per le scarpe o di dispositivi di assistenza (come i bastoni da passeggio) può prevenire la progressione della degenerazione e migliorare la funzionalità articolare.
Ricordiamo che la terapia passa anche dalla correzione dello stile di vita: i soggetti in sovrappeso, per esempio, dovrebbero essere invitati a perdere i chili di troppo, anche attraverso una dieta adeguata e mirata. Inoltre, con la gonartrosi non bisogna arrendersi alla sedentarietà, che può favorire la perdita di funzionalità dell’articolazione: un’attività fisica mirata e personalizzata permette invece di rafforzare la muscolatura intorno all’area articolare, preservare o ripristinare una serie di movimenti articolari e aumentarne la stabilità. I pazienti dovrebbero quindi seguire, con la guida del fisioterapista e/o in autonomia, un programma personalizzato di esercizi quotidiani.
Se tutti questi rimedi, e in particolare quelli farmacologici, non sono efficaci e si arriva a una disabilità marcata e a una riduzione della qualità della vita può essere necessario ricorrere ad intervento chirurgico, che va valutato caso per caso da parte di uno specialista.
Non si può parlare di una vera e propria prevenzione dell’artrosi al ginocchio, ma alcuni dei fattori di rischio che possono favorire la comparsa della malattia (come il sovrappeso) sono modificabili; l’adozione di alcuni comportamenti e modifiche dello stile di vita possono quindi aiutare a ridurre il rischio della sua comparsa. In particolare, è bene raggiungere e/o mantenere il giusto peso forma, seguendo un’alimentazione sana ed equilibrata e svolgendo una regolare attività fisica.
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