A cura della Redazione Brexidol
Si tratta di una lesione muscolare di media gravità, che consiste in un allungamento eccessivo del muscolo.
Sport e attività fisica sono essenziali per il benessere e la salute, ma l’allenamento deve essere sempre preceduto da una fase di riscaldamento e da un’adeguata preparazione fisica. Inoltre, gli esercizi devono essere commisurati al proprio stato fisico, senza sottoporre muscoli e tendini a sforzi eccessivi. In caso contrario, movimenti bruschi e traumi ripetuti possono causare problemi come infortuni e lesioni muscolari, ai tendini o alle articolazioni, di diversa gravità.
Per quanto riguarda i muscoli, i più a rischio di infortunio sono quelli degli arti superiori e inferiori. In base alla loro gravità e alle loro caratteristiche, i traumi muscolari vengono distinti in:
Concentriamoci ora in particolare sugli stiramenti muscolari.
Lo stiramento, o elongazione muscolare, è una lesione che altera il tono muscolare. Consiste in un allungamento muscolare eccessivo delle fibre che costituiscono il muscolo stesso, senza però arrivare a causare un danno o una rottura. Colpisce spesso durante l’attività sportiva, come la corsa, il calcio o il rugby.
Alcune circostanze predispongono alla comparsa di questo problema muscolare: ne sono più soggetti per esempio i muscoli di braccia e gambe non sottoposti a riscaldamento e a un’adeguata preparazione atletica prima dell’allenamento. Possono causarlo anche i movimenti bruschi, tipici di chi pratica fitness in modo discontinuo e quindi non può contare su una buona forma fisica.
Anche chi improvvisa gli esercizi, senza affidarsi a un allenatore, rischia lo stiramento muscolare, così come chi sottopone i muscoli a microtraumi ripetuti a causa di movimenti scorretti o chi assume ogni giorno, per esempio a causa di un lavoro sedentario, una postura scorretta.
Infine, negli sportivi accelerare i tempi di recupero dopo un infortunio o trascurare anche una semplice contrattura può causare l’insorgere di lesioni muscolari più gravi o di patologie articolari.
La sintomatologia dello stiramento muscolare permette di distinguerlo dalla contrattura. Non si tratta di un dolore sopportabile simile a un fastidio, ma di un dolore acuto e improvviso seguito da spasmo muscolare. Mettendo a riposo la zona coinvolta, il dolore sul momento si riduce, al punto da essere indotti a riprendere l’allenamento: si tratta però di un errore, perché se non si fornisce alle fibre muscolari il tempo necessario per il recupero, si rischia di incorrere in infortuni più seri, come uno strappo al muscolo.
Uno stiramento può essere diagnosticato dal medico semplicemente con la visita, ma potrebbe essere comunque opportuno effettuare un controllo ecografico, o se necessario altri esami strumentali, per escludere lesioni muscolari tipiche di uno strappo o danni articolari.
Una volta che la diagnosi è certa, per alleviare i sintomi dello stiramento si devono seguire alcune regole per una completa riabilitazione. Le principali sono riassunte nell’acronimo inglese RICE:
Nella fase acuta si devono invece evitare impacchi caldi sulla zona coinvolta dallo stiramento. Il calore, infatti, che può essere prodotto anche con massaggi locali, aumenta l’afflusso di sangue, peggiora l’infiammazione e ritarda il recupero.
Il medico può inoltre suggerire una terapia con farmaci antinfiammatori per risolvere l’infiammazione che si accompagna allo stiramento. Questi medicinali sono disponibili in compresse o pastiglie per bocca, che però in alcuni soggetti possono causare fastidio a livello gastrico. Per questo sono disponibili le formulazioni ad azione locale, per esempio in pomate o cerotti medicati. Si applicano solo sulla zona interessata: il principio attivo viene assorbito attraverso la pelle e arriva al muscolo, riducendo dolore e infiammazione.
Oltre agli antinfiammatori, possono essere utili anche farmaci miorilassanti. Per chi preferisce invece le cure naturali per il trattamento dello stiramento muscolare, è possibile utilizzare pomate per esempio a base di arnica montana oppure aloe vera.
Se l’applicazione di queste regole di primo intervento consente di ottenere un sollievo dai sintomi, è possibile riprendere, gradualmente e sotto il controllo del medico, le attività quotidiane. Tuttavia, deve essere comunque osservato un periodo di riposo da sport e allenamento. È possibile quindi condurre la normale vita di tutti i giorni, evitando sforzi e movimenti bruschi che possono causare un ulteriore trauma.
Generalmente devono trascorrere circa tre settimane perché il processo di riabilitazione sia completo.
Per prevenire gli stiramenti, o per evitare che si ripresentino, è importante effettuare sempre una fase riscaldamento, che preveda anche esercizi di stretching, prima di dedicarsi allo sport. Attraverso la dieta è infine opportuno procurarsi proteine, minerali e vitamine che contribuiscono alla salute dei muscoli.
Come anticipato, si possono distinguere, in base alle loro caratteristiche e alla gravità, diversi infortuni muscolari, diversi dallo stiramento. Conoscerne le caratteristiche permette di arrivare a una diagnosi corretta.
Si parla per esempio di contrattura quando si manifesta una contrazione involontaria dei muscoli. Questi, sottoposti a sforzo fisico eccessivo, reagiscono con uno spasmo muscolare, che si accompagna a sintomi come ipertonia e rigidità. Spesso le contratture vengono confuse con i crampi, ma si tratta di due problemi diversi. I crampi sono causati da squilibri metabolici e idrosalini per l’insufficiente assunzione di vitamine e sali minerali. Se questi non possono essere procurati con la dieta, si possono chiedere al medico specifici integratori. I crampi provocano un dolore acuto che obbliga a interrompere l’allenamento e si risolvono nel giro di qualche ora al massimo. La contrattura è invece legata a sforzi eccessivi o a movimenti bruschi dei muscoli, compiuti senza un’adeguata preparazione fisica e una fase di riscaldamento. Durante la visita, il medico percepisce chiaramente un aumento del tono muscolare attraverso la compressione della zona interessata. In caso di contrattura non sono presenti però lesioni muscolari, il dolore è sopportabile (descritto più come un fastidio durante l’attività) e il movimento non è impedito, ma è bene fermarsi per evitare che un trauma anche lieve o uno sforzo fisico eccessivo possano trasformare la contrattura in qualcosa di più serio, come per esempio uno strappo muscolare.
Quest’ultimo, consiste nella rottura delle fibre che costituiscono il muscolo. Le cause sono le stesse di contrattura e stiramento: movimenti bruschi durante l’attività, microtraumi ripetuti per esercizi scorretti o improvvisati, mancanza di preparazione fisica e di riscaldamento prima dello sport. In ambito sportivo, le attività più a rischio di strappo sono baseball, sollevamento pesi, salto in alto, corsa con sprint.
In caso di strappo muscolare compare un dolore acuto, tanto più intenso quanto maggiore è il numero di fibre muscolari coinvolte. In base all’entità di uno strappo si possono distinguere tre tipi di lesioni:
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