Con il termine polpaccio ci si riferisce comunemente ai muscoli della parte posteriore della gamba, tra il ginocchio e la caviglia, che nel loro insieme formano il tricipite surale.
Tra le cause del dolore al polpaccio ci possono essere traumi muscolari, ma anche stati di infiammazione, acuta o cronica, che interessano i tendini presenti in questa zona anatomica.
I tendini sono formati da tessuto connettivo e collegano le ossa ai fasci muscolari.
Le tendiniti possono interessare diversi distretti corporei, come per esempio la spalla (in particolare i tendini della cuffia dei rotatori). Quando invece a essere infiammati sono i tendini presenti a livello del polpaccio, la tendinite nella maggior parte dei casi interessa il tendine di Achille, la struttura che collega i muscoli del polpaccio al tallone (o calcagno). Più raramente, il dolore al polpaccio è invece causato dalla tendinite del tendine popliteo, che collega la tibia al muscolo omonimo, permettendo il movimento di rotazione del ginocchio.
I sintomi della tendinite che interessa il tendine di Achille (detta anche tendinopatia achillea) iniziano tipicamente come un lieve dolore nella parte posteriore della gamba o sopra il tallone, dopo la corsa o altre attività sportive. Episodi di dolore più gravi possono verificarsi dopo una corsa prolungata, quando si salgono le scale o dopo uno scatto: in tal caso si può avvertire un dolore bruciante, sempre nella parte posteriore della gamba al di sotto del ginocchio.
In alcuni casi si può manifestare anche una certa rigidità, gonfiore e sensazione di tensione alla pelle nella zona interessata, soprattutto al mattino; di solito l’intensità di questi sintomi migliora a seguito di un’attività moderata (come per esempio camminare).
Il sintomo principale della tendinite poplitea è invece un dolore localizzato sopra il polpaccio, tra la parte laterale e quella posteriore del ginocchio. Il dolore tendenzialmente peggiora con il movimento (a seguito per esempio di una corsa, ma anche di una semplice camminata). Nei casi più gravi di infiammazione del tendine popliteo si può osservare anche un versamento di sangue a livello delle articolazioni del ginocchio.
Per arrivare a una diagnosi di tendinite e per la valutazione di un’eventuale lesione del tendine possono essere necessari esami strumentali.
L’infiammazione del tendine di Achille è generalmente causata da uno sforzo particolarmente intenso (cioè un sovraccarico) o da movimenti ripetuti nel tempo. Un discorso leggermente diverso vale per il tendine popliteo, le cui infiammazioni e lesioni si verificano più comunemente negli sciatori e in chi pratica running. La causa tipica dell’infiammazione di questo tendine è un colpo diretto all'interno del ginocchio, o un'improvvisa e forte sovraestensione dello stesso.
Esistono tuttavia una serie di fattori di rischio che possono concorrere all’insorgenza di questo tipo di tendiniti:
Esistono poi dei comportamenti che aumentano il rischio di tendinite:
Inoltre, l’infiammazione dei tendini si verifica più frequentemente a temperature basse e quando l’attività sportiva è svolta su terreni in pendenza. Infine alcuni disturbi (come la psoriasi o l’ipertensione, ma anche malattie infiammatorie croniche, come l’artrite reumatoide), così come l’assunzione di alcuni farmaci sembrano esporre a un maggiore rischio di sviluppare una tendinite.
La terapia per le infiammazioni che riguardano i tendini del polpaccio prevede in prima battuta rimedi piuttosto semplici, che vanno sotto l’acronimo inglese di RICE (Rest, Ice, Compression, Elevation):
Soprattutto in fase di dolore acuto e per accelerare la guarigione può essere utile anche un trattamento farmacologico a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS), da assumere per bocca o da applicare direttamente sulla zona interessata dall’infiammazione mediante gel, creme o cerotti medicati.
Parallelamente, per mitigare i sintomi della tendinite si può iniziare (sempre seguendo i consigli del proprio medico di base o di uno specialista in fisioterapia) un percorso di riabilitazione, guidato da un fisiatra o un fisioterapista che includa esercizi specifici di stretching e di rafforzamento dei tendini. Soprattutto per quanto riguarda il tendine d’Achille, un particolare esercizio di rafforzamento è quello “in eccentrica”, che prevede di posizionarsi sulla punta del piede interessato (in modo da caricare completamente il peso del corpo sulle dita del piede) per poi scendere lentamente fino a toccare il suolo con tutta la pianta del piede.
Può essere utile anche l’utilizzo di terapie fisiche (come onde d’urto o ultrasuoni) o di particolari dispositivi ortesici, come un plantare o una zeppa, volti a limitare la forza esercitata sui tendini anche durante un normale camminata.
Se diversi mesi di trattamenti conservativi come quelli elencati non danno i risultati sperati (in questo caso si parla di tendinite cronica) o nel caso i sintomi siano dovuti a una lacerazione o alla rottura del tendine, bisogna necessariamente fare ricorso ad un consulto medico.
Anche se non è possibile prevenire del tutto l’infiammazione ai tendini del polpaccio, è possibile seguire alcuni accorgimenti che aiutano a mantenerli in salute. Innanzitutto può aiutare l’aumento graduale del livello di attività fisica o sportiva, in termini sia di durata sia di intensità degli allenamenti.
È sempre poi buona norma non accelerare le tempistiche: se si deve affrontare un’attività intensa, non dimenticare di effettuare prima un buon riscaldamento, a un ritmo più lento. In questa fase è molto importante anche il momento dello stretching, da fare sempre, cercando di allungare i muscoli del polpaccio e i tendini ad esso collegati.
Se possibile, sarebbe opportuno ritagliarsi un momento per lo stretching tutti i giorni (ad esempio al mattino), e non solo prima e dopo l’esercizio fisico: in questo modo è più facile mantenere una certa elasticità e flessibilità dei tendini, elemento particolarmente importante per prevenire una tendinite (soprattutto di tipo recidivo). Se si nota dolore durante l’esecuzione di un particolare esercizio o attività è bene interrompere subito e riposare. È altrettanto importante cercare, per quanto possibile, di evitare le attività che sollecitano eccessivamente i tendini, come la corsa in salita o in discesa.
Uno strumento di prevenzione indiretto, ma molto efficace, può essere il rafforzamento dei muscoli del polpaccio e, in generale, della gamba, che può rendere più facile per il tendine d’Achille e per il popliteo gestire lo stress e le sollecitazioni a cui vanno incontro durante l’esercizio fisico. Si può inoltre utilizzare il cosiddetto allenamento incrociato, ossia alternare attività ad alto impatto, come la corsa o il salto, con attività a basso impatto, come il ciclismo o il nuoto.
Infine, soprattutto per quanto riguarda l’infiammazione al tendine d’Achille, è importante scegliere con attenzione le scarpe da utilizzare durante l’attività fisica e sostituirle nel caso siano logore o comunque poco funzionali: sono infatti le calzature a fornire un'adeguata ammortizzazione per il tallone, e dovrebbero garantire un solido supporto dell'arco plantare per aiutare a ridurre la tensione a livello del tendine di Achille.
Per quanto riguarda infine l’alimentazione, non esistono ancora dati che dimostrino un suo effetto preventivo nel caso delle tendiniti, anche se in generale una dieta equilibrata sembra supportare la salute di tutto l’organismo.
La tendinite al polpaccio è un'infiammazione che colpisce i tendini che collegano i muscoli del polpaccio alle ossa del piede e in particolare al tallone e al calcagno: il tendine d'Achille è uno dei tendini più colpiti.
In base alla gravità della tendinite, l'infiammazione può risolversi nel giro di qualche giorno o protrarsi per diversi mesi.
I sintomi più riconoscibili di una tendinite al polpaccio sono dolore localizzato nella parte posteriore della gamba, sotto al ginocchio, rigidità e gonfiore dell'arto, difficoltà nei movimenti. Per avere la certezza di una corretta diagnosi è comunque necessario sottoporsi ad apposita visita medica prescritta da uno specialista.
La cura è prescritta dal medico specialista sulla base dei tendini coinvolti e della gravità del disturbo. La procedura RICE è il trattamento più consigliato in caso di tendinite al polpaccio: consiste nel riposo, nell'applicazione di ghiaccio nella zona infiammata, nel bendaggio con fasciature strette e nell'elevazione dell'arto per più tempo possibile. Sotto consiglio del proprio medico, inoltre, si può seguire un percorso di riabilitazione o intraprendere terapie fisiche (es: onde d'urto o ultrasuoni); può essere d'ausilio, inoltre, l'uso di particolari dispositivi ortesici (plantari, zeppe, tutori, ecc.) volti a limitare lo sforzo dei tendini.
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