Scopri il rimedio contro la tendinite al polso

La tendinite al polso può manifestarsi in seguito a un trauma o alla ripetizione di movimenti della mano. Oltre al dolore, possono essere presenti anche rigidità articolare e il blocco di una o più dita della mano.

Si sente spesso nominare, ma a volte manca chiarezza sull'argomento: cos'è la tendinite al polso? Si tratta di una condizione dolorosa che coinvolge l'infiammazione del tendine, cruciale per la mobilità della mano.  Riconoscerla in tempo con l'aiuto dei medici è fondamentale per avviare tempestivamente le terapie necessarie, in collaborazione con specialisti come l'ortopedico, e alleviare il disagio.

Anatomia del polso

Il polso è un'articolazione formata da ossa tenute insieme da legamenti e associate a muscoli e nervi, che ne consentono la mobilità.

In particolare, il polso è formato dalle due ossa dell'avambraccio (ulna e radio) e da sei ossa carpali; queste ultime sono suddivise in:

  • fila prossimale, più vicina al polso, composta da triqueto e osso pisiforme;
  • fila distale, più lontana dal polso, formata da capitato, osso trapezio, trapezoide e osso amato.


Ogni osso è collegato a quello più vicino tramite uno o più legamenti; tra questi ultimi, i più grandi sono il legamento collaterale ulnare e il legamento collaterale radiale.

Per quanto riguarda, invece, i muscoli che consentono al polso di compiere i suoi movimenti, si tratta di quelli localizzati nell'avambraccio. In particolare:

  • estensori del carpo, estensore comune delle dita ed estensore lungo del pollice;
  • flessori del carpo, flessore superficiale delle dita e flessore lungo del pollice.


Il tendine che unisce i muscoli alla mano è uno solo e passa all'interno del polso; invece, i nervi che provengono dall'avambraccio e arrivano al polso sono tre:

  • nervo radiale, che innerva il dorso della mano nella zona tra il pollice e il medio;
  • nervo mediale, suddiviso in quattro bande che innervano il pollice e le dita successive;
  • nervo ulnare, che innerva la metà esterna dell'anulare e il mignolo.


Grazie alla connessione con la mano e l'avambraccio, il polso permette di compiere tantissimi movimenti di flessione ed estensione della mano. Un uso particolarmente ripetitivo, però, può portare conseguenze negative per il suo funzionamento.

Tendinite polso

Cos’è la tendinite al polso?

Tendinite polso - cos'è

Per tendinite al polso si intende un’infiammazione dei tendini del complesso articolare di uno o entrambi i polsi e della guaina tendinea (detta sinoviale) che li riveste e li protegge dall’attrito.

In generale, la funzione dei tendini è unire una determinata fascia muscolare a un osso, facilitando così il movimento. In particolare, i tendini del polso determinano l'innesto dei muscoli estensori e flessori, che originano nell'avambraccio, sulle ossa carpali e su quelle delle falangi.

Tendinite polso - cos'è

Come la maggior parte dei disturbi di natura infiammatoria, la tendinite (detta anche tendinopatia infiammatoria o tenosinovite) del polso è una sindrome dolorosa, talvolta invalidante.

La sua incidenza è maggiore nelle donne che hanno superato i 45-50 anni e nelle persone che praticano attività lavorative o sportive che comportano un’elevata sollecitazione dei tendini del polso. A livello globale, però, la sua incidenza non è comune: colpisce, infatti, lo 0,5% degli uomini e l'1,3% delle donne.
Se non opportunamente diagnosticata e trattata, la tendinite può causare alcune complicazioni che possono ridurre il benessere e la qualità di vita di chi ne soffre.

Le cause e i fattori di rischio della tendinite al polso

Una delle possibili cause della tendinite al polso - o, meglio, un fattore di rischio piuttosto importante – è l’attuazione reiterata e continua di alcuni movimenti della mano, anche apparentemente innocui: se ripetuti molte volte e senza gli opportuni accorgimenti, infatti, questi movimenti possono portare a un sovraccarico muscolare, con ripercussioni a livello tendineo.

Uno dei più importanti fattori di rischio è quindi la pratica di attività sportive in cui è previsto un alto coinvolgimento degli arti superiori (come il tennis, il golf o il baseball) o un lavoro usurante, che prevede la ripetizione a lungo termine degli stessi movimenti. Anche certe attività lavorative, infatti, possono rappresentare un fattore di rischio: innanzitutto quelle che richiedono l'applicazione della forza o di un carico fisico importante (edilizia, trasporto materiali e traslochi, ecc.), ma anche altre meno “pesanti”, in cui però le strutture tendinee della mano e del polso ricevono sollecitazioni ripetute e continue, come può capitare a chi utilizza una macchina da cucire, scrive al computer o suona il pianoforte o la chitarra. Tipica, per esempio, dei musicisti professionisti è una particolare forma di tenosinovite, chiamata Sindrome di De Quervain, causata da un restringimento della guaina dei tendini che si trovano alla base del pollice (l’adbuttore lungo e l’estensore breve).

Tendinite polso - cause

L’infiammazione può però sopraggiungere anche a seguito di un singolo sforzo eccessivo: è quindi un fattore di rischio anche la mancanza di un’adeguata preparazione e di un adeguato riscaldamento per esempio prima del sollevamento di un peso/carico o di sport come tennis o golf.

La tendinite acuta del polso si può sviluppare anche a seguito di infortuni o traumi articolari (per esempio una caduta che viene attutita appoggiando i palmi delle mani,) che causano una compressione dell’articolazione del polso e del braccio, o una loro distorsione/lussazione. Una lesione agli altri elementi del polso (come muscoli e ossa) infatti, spesso determina un’alterazione del normale movimento, causando così un maggiore attrito e facilitando il processo infiammatorio che è causa della tendinite.

Tendinite polso - cause

Oltre a quelli sopracitati, esistono alcuni ulteriori fattori di rischio per lo sviluppo della tendinite al polso:

  • essere donna e avere più di 40 anni;
  • avere una storia passata di lesioni ai tendini;
  • posizionare nella maniera sbagliata il braccio, la mano e il polso durante la digitazione al computer, l'invio di messaggi sullo smartphone o l'esecuzione di altre attività;
  • fumare;
  • non riscaldare adeguatamente i polsi prima di iniziare alcune attività fisiche.

Sintomi

Il sintomo principale della tendinite al polso è il dolore persistente localizzato, che si modifica in relazione alla gravità del processo infiammatorio e che può durare per un periodo di tempo molto variabile: da qualche giorno fino a interi mesi.

I dolori possono riguardare il polso, così come una o più dita della mano, e possono essere associati a gonfiore e tumefazione (causati da un accumulo del liquido sinoviale dovuto all’infiammazione); sempre a causa dell’infiammazione, poi, il polso può presentarsi anche caldo e/o arrossato.

Altri sintomi osservati spesso sono:

  • la difficoltà nell'eseguire determinati movimenti, come aprire barattoli, girare le maniglie delle porte o prendere in braccio animali domestici e/o neonati e bambini piccoli;
  • la rigidità dell’articolazione, con conseguente difficoltà a muovere il polso (soprattutto appena dopo il risveglio);
  • il blocco e/o movimento a scatto di una o più dita (conosciuto come “dito a grilletto” o “dito a scatto”, una condizione che se non curata può comportare l’immobilità cronica, con dita chiuse e rigide);
  • l’emissione di suoni anomali (scricchiolii o crepitii) nel momento in cui si muove il polso.

È importante rivolgersi al medico o a uno specialista per ottenere un consulto, se:

  • non si riesce a muovere il polso o le dita;
  • non si riesce a chiudere il pugno o afferrare oggetti;
  • involontariamente si lasciano cadere spesso gli oggetti che si hanno in mano;
  • si avverte un dolore forte e improvviso al polso, alle dita o alla mano;
  • si notano variazioni di colore della pelle o gonfiore intorno al polso.
Tendinite polso - sintomi

Diagnosi

La visita medica è il primo passo per una corretta diagnosi: la diagnosi della tendinite al polso, infatti, permette all'esperto di traumatologia o al fisioterapista di indirizzare il paziente verso l'approccio terapeutico più adeguato.

Di solito la diagnostica è eseguita attraverso l'esame obiettivo, associato all'anamnesi del paziente. Il medico, quindi, eserciterà una pressione su alcune parti dell'avambraccio, del polso, della mano o delle dita per verificare la presenza di dolore o gonfiore. Potrebbe, inoltre, chiedere al paziente di eseguire determinati movimenti per valutare lo stato dell'articolazione; per esempio, stringere la mano a formare un pugno o ruotare il polso.

In fase di diagnosi, infatti, è importante distinguere se i sintomi riscontrati siano effettivamente legati a una tendinite al polso o se, invece, siano dovuti ad altre condizioni a carico del polso o delle dita. Tra queste ultime:

  • l'artrite, che causa infiammazione e gonfiore alle articolazioni;
  • la sindrome del tunnel carpale, che può causare formicolio e intorpidimento;
  • il dito a scatto (il dito si blocca in fase di flessione, quando uno dei tendini che lo flette si gonfia e si infiamma, causando dolore nel palmo della mano e alla base del sito, soprattutto quando questo è flesso ed esteso);
  • la frattura del polso.


Al fine di escludere altre patologie sottostanti, il medico può avvalersi di risonanze magnetiche, ultrasuoni o raggi X.

Trattamenti e gestione della tendinite al polso

Tendinite polso - rimedi

I trattamenti per ripristinare la salute del polso e alleviare la sensazione di dolore o fastidio dovuta alla tendinite al polso sono rivolti essenzialmente alla riduzione dell’infiammazione alla base della sintomatologia dolorosa. Per alleviare il dolore si applica innanzitutto un trattamento di tipo conservativo:

  • per quanto possibile, è necessario evitare o comunque limitare le attività che sottopongono il polso a stress eccessivi e/o ripetuti, osservando un periodo di riposo. Tra queste attività rientrano anche gesti semplici del quotidiano, come scrivere e/o sollevare oggetti pesanti;
  • in caso di dolore e gonfiore particolarmente estesi, applicare del ghiaccio per almeno 15 minuti, 4-5 volte al giorno;
  • indossare un tutore, se necessario, a supporto della funzionalità del polso e per la sua protezione, soprattutto per i casi in cui la tendinite è causata da un’attività lavorativa che non si può interrompere;
  • utilizzare una stecca, ovvero un dispositivo di supporto che stabilizza e immobilizza il polso e, se necessario, le dita.


Utile potrebbe essere anche seguire il Metodo RICE (Rest, Ice, Compression, Elevation ovvero Riposo, Ghiaccio, Compressione, Elevazione), che aiuta a ridurre il gonfiore e il dolore del polso. Questo prevede di applicare il ghiaccio al polso per circa 20 minuti ogni due ore, tenendo il polso sollevato; è importante, però, non applicare il ghiaccio direttamente a contatto con la pelle, ma utilizzare un asciugamano per evitare lesioni.

Il riposo con il ghiaccio può essere affiancato anche da un’opportuna terapia farmacologica: tra i medicinali più utilizzati in caso di tendinite al polso ci sono i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), in grado di ridurre il dolore e al contempo diminuire l’infiammazione. I FANS possono essere assunti per via orale o applicati tramite creme, gel o cerotti medicati. Solo in caso di inefficacia degli stessi si può far ricorso ad altri farmaci, come iniezioni di corticosteroidi, che vengono sempre prescritti dal medico.

Gli interventi chirurgici vengono effettuati solo nel caso in cui le terapie descritte precedentemente risultino inefficaci e solo dopo attenta valutazione da parte dello specialista. Nel caso in cui i sintomi non migliorino dopo diversi mesi di trattamenti conservativi, infatti, il medico potrebbe valutare la necessità di intervenire chirurgicamente per curare la tendinite al polso.

Tendinite polso - rimedi

La maggior parte degli approcci chirurgici per il trattamento della tendinite al polso avviene tramite procedura ambulatoriale e prevede:

  • la pulizia del tessuto danneggiato dalla guaina del tendine;
  • l'effettuazione di piccoli tagli nella guaina tendinea, allo scopo di liberare il tendine e dargli maggior spazio di movimento.


L'intervento può avvenire in anestesia locale o generale e, una volta concluso, il polso sarà adeguatamente fasciato; i punti saranno rimossi dopo circa due settimane dall'intervento.

Il ricorso alla chirurgia per il trattamento della tendinite è considerato solo come ultima opzione, ma si tratta di una procedura sicura e a basso rischio di complicanze. Come per tutti gli interventi chirurgici, però, ci sono alcuni possibili rischi da considerare:

  • infezioni e/o danni ai nervi;
  • dolore o sensazione di essere punti da degli "spilli" sul polso o sulle dita;
  • formazione di tessuto cicatriziale o guarigione incompleta della ferita;
  • sublussazione del tendine.


A seguito dell'intervento o, comunque, del periodo di riposo può essere opportuno seguire un programma di riabilitazione e fisioterapia durante il quale, sotto il consiglio di un esperto, si eseguono esercizi di ginnastica e/o trattamenti fisioterapici in grado di riportare mano e polso a livelli di mobilità e funzionalità ottimali.

Prevenzione

Esistono infine alcune accortezze che possono servire come strumento di prevenzione dell’insorgenza di tendiniti del polso, o per evitare che esse cronicizzino:

  • cercare di ridurre il più possibile le attività (sportive e lavorative) che causano i sintomi caratteristici. Questo vale soprattutto in caso di tendiniti di tipo acuto, in cui il riposo va osservato per tutta la fase di recupero, fino alla completa guarigione;
  • smettere di fumare;
  • prima di iniziare un’attività che richieda l’utilizzo intenso di una struttura così delicata come il polso, eseguire degli opportuni esercizi di stretching e di riscaldamento per l'articolazione;
  • fare delle pause frequenti se si svolgono attività che possono gravare sui polsi, come scrivere;
  • indossare, anche dopo che il disturbo è passato, dei tutori specifici o una stecca, in grado di ammortizzare le sollecitazioni a cui è sottoposto il polso.

In sintesi

La tendinite al polso è un'infiammazione dei tendini situati nel complesso articolare del polso, causata per lo più da movimenti ripetuti della mano (spesso legati alla propria attività lavorativa e/o attività sportiva) o traumi. Questa condizione può causare dolore persistente, gonfiore e difficoltà nei movimenti del polso, della mano e delle dita. La diagnosi avviene tramite esame obiettivo e anamnesi condotti dal medico o dallo specialista, che punterà a escludere altre condizioni, quali l'artrite o la sindrome del tunnel carpale, avvalendosi di esami di imaging.

Il trattamento conservativo prevedere il riposo, l'applicazione di ghiaccio e/o tutori e l'assunzione di farmaci antinfiammatori. Nei casi più gravi, lo specialista può valutare il ricorso alla chirurgia per liberare i tendini. Fondamentale è, però, la prevenzione, che suggerisce di limitare attività stressanti a carico dei polsi, smettere di fumare, eseguire esercizi di stretching prima di intraprendere l'attività fisica e utilizzare tutori preventivi.

FAQ

Come riconoscere una tendinite al polso?

La tendinite al polso si riconosce da una forte rigidità dell'articolazione, da scricchiolii anomali durante il movimento del polso e dalla comparsa del cosiddetto "dito a grilletto", ovvero lo scatto.

Quanto dura la tendinite al polso?

I tempi di guarigione da una tendinite al polso dipendono dalla severità del problema: una tendinite lieve sono sufficienti sette-dieci giorni, mentre una forma grave può persistere anche per più mesi.

Come diagnosticare una tendinite al polso?

Per la diagnosi della tendinite al polso è necessario l'esame obiettivo da parte di un medico o di un fisioterapista, che si avvarrà anche di eventuali informazioni sull'anamnesi del paziente e potrà optare anche per esami di imaging, volti ad escludere altre patologie che potrebbero causare i sintomi descritti dal paziente.

Come guarire una tendinite al polso?

In caso di tendinite è bene immobilizzare il polso per ridurre al minimo i movimenti. È consigliata, inoltre, una terapia con impacchi di ghiaccio, cerotti medicati e farmaci antinfiammatori non steroidei prescritti dal medico. A lungo termine, può essere utile della ginnastica specifica. In ogni caso, è necessario rivolgersi a un medico specialista che saprà individuare la cura più adeguata al singolo caso.

Fonti

  1. Patrick NC, Hammert WC (2020) Hand and Wrist Tendinopathies. Clinical Sports Medicine 39(2): 247-258.
  2. Adams JE, Habbu R (2015) Tendinopathies of the Hand and Wrist. J Am Acad Orthop Surg 23(12): 741-750.
  3. MSD Manuals, Tendinite e tenosinovite - Accesso in data gennaio 2024
  4. Humanitas, Polso - Accesso in data gennaio 2024
  5. Cleveland Clinic, Wrist Tendonitis - Accesso in data gennaio 2024
  6. Manuale MSD, Dito a scatto - Accesso in data gennaio 2024

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