Anatomia del polso
Il polso è un'articolazione formata da ossa tenute insieme da legamenti e associate a muscoli e nervi, che ne consentono la mobilità.
In particolare, il polso è formato dalle due ossa dell'avambraccio (ulna e radio) e da sei ossa carpali; queste ultime sono suddivise in:
- fila prossimale, più vicina al polso, composta da triqueto e osso pisiforme;
- fila distale, più lontana dal polso, formata da capitato, osso trapezio, trapezoide e osso amato.
Ogni osso è collegato a quello più vicino tramite uno o più legamenti; tra questi ultimi, i più grandi sono il legamento collaterale ulnare e il legamento collaterale radiale.
Per quanto riguarda, invece, i muscoli che consentono al polso di compiere i suoi movimenti, si tratta di quelli localizzati nell'avambraccio. In particolare:
- estensori del carpo, estensore comune delle dita ed estensore lungo del pollice;
- flessori del carpo, flessore superficiale delle dita e flessore lungo del pollice.
Il tendine che unisce i muscoli alla mano è uno solo e passa all'interno del polso; invece, i nervi che provengono dall'avambraccio e arrivano al polso sono tre:
- nervo radiale, che innerva il dorso della mano nella zona tra il pollice e il medio;
- nervo mediale, suddiviso in quattro bande che innervano il pollice e le dita successive;
- nervo ulnare, che innerva la metà esterna dell'anulare e il mignolo.
Grazie alla connessione con la mano e l'avambraccio, il polso permette di compiere tantissimi movimenti di flessione ed estensione della mano. Un uso particolarmente ripetitivo, però, può portare conseguenze negative per il suo funzionamento.